Ansia, alleata o nemica?


L’ansia è un’emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazione e modificazioni a livello fisiologico. Per intenderci, potremmo dire che l’ansia è “sorella” della paura, ma mentre la paura è una reazione emotiva ad un pericolo reale ed immediato, l’ansia costituisce una reazione ad una minaccia futura percepita o immaginata.

Verosimilmente, quindi, proverò paura se ho davanti un animale che sta per attaccarmi, mentre è possibile che avverta ansia nei giorni che precedono un evento importante.

Tuttavia, entrambe le emozioni rivestono un ruolo adattivo: quando una persona si trova in situazioni stressanti o minacciose, si innesca automaticamente la risposta “attacco o fuga”, un meccanismo fisiologico che fa parte del corredo biologico degli esseri umani da migliaia di anni e che prepara il corpo a difendersi da una minaccia, in favore della sopravvivenza.

Terminato lo sforzo fisico, le reazioni fisiologiche scompaiono rapidamente, ma quando lo sforzo fisico non si verifica, i cambiamenti fisiologici possono perdurare a lungo e diventare particolarmente invalidanti, influendo negativamente sulla quotidianità della persona.

Quindi, sebbene un certo grado di ansia sia funzionale, soprattutto in attività che richiedono impegno, concentrazione ed attenzione, essa può sconfinare dai suoi aspetti adattivi e funzionali, dando origine all’ansia patologica, che può essere meglio specificata e descritta dai cosiddetti disturbi d’ansia.

Come si manifesta l’ansia?

L’ansia comprende una costellazione di sintomi di natura fisica, cognitiva, emotiva e comportamentale. Di seguito, vediamo insieme i sintomi che più frequentemente di associano a vissuti ansiosi.

Sintomi comportamentali

Tra le reazioni più frequenti vi è l’evitamento, che consiste nel tenersi lontani da tutte quelle situazioni che possono provocare una forte ansia. Questo comportamento non solo ha un impatto negativo sulla qualità di vita della persona, ma concorre a rinforzare il disturbo stesso, tramite un circolo vizioso che si auto-alimenta.

Ad esempio, se prendere mezzi pubblici innesca una forte ansia e per diversi anni evito di salire su un autobus, l’evitamento non farà altro che confermare che la situazione che temo è intollerabile, spaventosa ed inaffrontabile.

Sintomi fisici

sintomi fisici dell’ansia più frequenti riguardano:

  • tensione/irrigidimento muscolare
  • tremori
  • sudorazione elevata
  • palpitazioni
  • aumento della frequenza cardiaca
  • vertigini
  • nausea
  • formicolii
  • offuscamento della vista
  • derealizzazione e/o depersonalizzazione

Sintomi cognitivi

Secondo Aaron Beck, l’ansia è accompagnata da distorsioni del pensiero che si manifestano attraverso il susseguirsi di quelli che l’autore definisce pensieri automatici negativi (es. il colloquio di lavoro sarà un disastro), che corrispondono ad una preoccupazione relativa al concetto di pericolo e ad una sottovalutazione delle capacità individuali di farvi fronte (Beck, Emery e Greenberg, 1985).

I sintomi ansiosi, possono, a loro volta, essere interpretati come segnali dell’effettiva esistenza di un pericolo e possono condizionare il comportamento dell’individuo, accrescendo il senso di vulnerabilità, rinforzando l’iniziale reazione ansiosa (Wells, 1999).

Una delle principali componenti cognitive dell’ansia è rappresentata dal rimuginio, una forma di pensiero ripetitivo e circolare che, nel tempo, mantiene ed aggrava l’ansia, in un circolo vizioso che si auto-mantiene.

I pensieri del rimuginio si focalizzano perlopiù su previsioni catastrofiche rispetto ad eventi futuri. La persona ansiosa ha la sensazione che rimuginare permetta di prevenire e controllare la situazione, ma allo stesso tempo questi pensieri sono vissuti come incontrollabili, intrusivi e come fonte di disagio e sofferenza.

Quando l’ansia diventa disturbo?

Stando alle indicazioni del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM–5; American Psychiatric Association, 2013), l’ansia si struttura come disturbo vero e proprio quando è essa è eccessiva o persistente rispetto allo stadio di sviluppo ed intacca il normale svolgimento delle attività quotidiane.

La maggior parte dei disturbi d’ansia è più diffusa nella popolazione femminile, con un rapporto di 2:1 rispetto a quella maschile.

Di seguito un breve elenco dei disturbi d’ansia categorizzati dal DSM-5:

  • Disturbo d’ansia di separazione
  • Mutismo selettivo
  • Fobia specifica
  • Disturbo d’ansia sociale (o fobia sociale)
  • Disturbo di Panico
  • Agorafobia
  • Disturbo d’ansia generalizzata
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